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  • Immagine del redattoreVendereCasaFerrara it

l’immobiliare e il coronavirus

Il Coronavirus ci ha imposto da una parte a ripensare all’organizzazione della casa in modo da soddisfare le esigenze di tutta la famiglia (dall’altra a riflettere sul futuro: l’immobiliare è un settore su cui conviene ancora investire? Secondo un articolo del Sole 24 Ore la risposta è sì, purché si punti su abitazioni “di qualità”.


Case abbastanza grandi ma in città

Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Nomisma la crisi economica generata dall’emergenza sanitaria potrebbe portare a una riduzione delle compravendite immobiliari che va da 40 mila a 110 mila vendite in meno, con un conseguente calo dei prezzi fra l’1 e il 3% circa nel biennio 2020-2021.


Ma il valore si manterrà inalterato per le abitazioni che soddisfano determinati requisiti, primo fra tutti quello della metratura perché in questa fase di lockdown è parso evidente a molti che un’abitazione molto piccola non è confortevole.

Comunque le aree urbane rimarranno più richieste, anche se probabilmente assisteremo a una rivalutazione delle zone periferiche rispetto a quelle centrali.


Su quali elementi puntare per un buon investimento

Nel breve periodo a soffrire sarà il segmento delle abitazioni eccessivamente piccole o non ben realizzate, in cui per esempio non entri abbastanza luce o gli impianti non reggano un maggiore consumo. Tra i difetti che potrebbero abbassare il valore di un immobile ci sono poi le pareti non insonorizzate e la mancanza di uno spazio esterno, che sia un balcone o un giardino anche condominiale: e proprio in quest’ottica la corte interna delle case di ringhiera sarà particolarmente apprezzata, in linea con il trend che si stava imponendo anche prima dell’emergenza Covid-19.


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